associazione culturale
AMICI DI SAN BEVIGNATE
 
Il Fiore della Vita  

 
Ai lati del portale principale della chiesa di San Bevignate sono scolpite due stelle-fiore, il simbolo noto come il Fiore della Vita, adottato, tra gli altri, dai monaci guerrieri dell’ordine templare.
Il Fiore della Vita, per la tradizione giudaico-cristiana, rappresenta la struttura interna del Creato ed il suo completamento.  Il simbolo è chiamato anche "Sesto giorno della Genesi" poiché ottenuto dalla rotazione di sei cerchi o sfere, corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione.
Descrivere le sue origini, la sua presenza in tanti luoghi diversi e i suoi molteplici significati, aiuta a capire la scelta fatta dagli architettoi templari della chiesa, compito arduo, ma che vale la pena di afrontare, indicando almeno i percorsi principali.
Di sicuro il Fiore della Vita è un simbolo che risale alla notte dei tempi, appartenuto a culture antichissime, anche molto distanti geograficamente tra loro, sia perché si presenta con una forma osservabile in natura, sia per il significato solare universale che rappresenta.
Infatti:
- lo troviamo nella tradizione celtica con funzioni magiche e taumaturgiche;
- lo troviamo nella cultura classica, dove il simbolo venne utilizzato anche come figura geometrica di base su cui costruire i solidi platonici;
- l'esempio più antico di rappresentazione del Fiore della Vita sembra essere un motivo rappresentato su di un gradino di gipso o di alabastro di 2.07x1.26 metri proveniente da uno dei palazzi del re assiro Assurbanipal e datato al 645 a.C., oggi conservato nella sala assira del museo del Louvre a Parigi;
- ulteriori rappresentazioni antiche del Fiore della Vita, dipinte in ocra rossa su colonne di granito, si trovano nel tempio di Osiride ad Abydos, in Egitto. Secondo recenti ricerche, esse sarebbero databili tra il II e il IV secolo A.C;
- la Sapienza Ebraica lo ha associato all'Albero della Vita (l’Albero Sephirotico o della Conoscenza), la cui struttura può essere costruita a partire da questo simbolo, che compare anche all’interno del Tempio di Gerusalemme;
- I primi cristiani copti lo incisero sulle pareti del tempio di Ibis, a El Kharga;
- I Cinesi lo rappresentano nell'ex dimora dell'Imperatore, inciso sotto le zampe di un leone solare;
- Altri luoghi dove è stato individuato: Assiria, Ungheria, Giappone, India, Bulgaria, Turchia, Spagna, Marocco, Messico e Perù. In area italica, fin dall’VIII secolo

- gli Etruschi lo raffigurano sullo scudo di un principe guerriero in un bassorilievo nelle rovine di Vetuloni, oppure come simbolo funerario in alcune urnette cinerarie di età ellenistica, conservate nel Museo archeologico di Perugia.

Alla sua forma particolare viene riconosciuta una matematica perfetta, una geometria sacra, riconducibile al Numero Aureo. Questo numero è esotericamente considerato sacro poiché in natura è presente in moltissime forme. Per questo gli antichi architetti ed i pittori rinascimentali ne facevano un modello di perfezione. Il Fiore della Vita veniva considerato dai simbolisti, dai primi iniziati e dalle scuole misteriche, come punto di partenza per la costruzione dei solidi platonici, secondo un meccanismo che consente di passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità.
 
Il Fiore della Vita già utilizzato da matematici, filosofi e teologi dell’antichità, continuò ad essere adottato durante il medioevo e il rinascimento da architetti e scalpellini, cavalieri e monaci di vari ordini, tra cui, appunto, i templari. Infatto la geometria sacra è usata nella pianificazione e costruzione di edifici religiosi come chiese, templi, moschee, monumenti e complessi vari, altari, tabernacoli o dipinti, sculture o anche spazi sacri. Nella geometria sacra significati simbolici e sacri sono attribuiti a certe forme o proporzioni geometriche. Nel mondo antico certi numeri e forme vennero presto correlate ai numeri (poligoni, pentagoni, triangoli, quadrati, esagoni) avevano anche un significato simbolico.
 
In antropologia, per geometria sacra si intende una caratteristica della visione del mondo di molte culture indigene. Riferimenti ad essa si trovano anche nella teologia ed in alcune filosofie della matematica. Tipicamente, le culture tradizionali considerano la geometria sacra come qualcosa al di là di ogni descrizione algebrica. La geometria praticata dai matematici e simboleggiata nell'algebra è considerata una proiezione approssimativa del sacro.
Connettendosi con gli schemi matematici fondamentali, una persona può contemplare il Mysterium Magnum: il grande progetto divino del cosmo.
Studiando la natura di questi schemi, forme e relazioni matematiche, si otterrebbe una comprensione intima delle leggi e dei misteri dell'Universo.  Per molte culture tradizionali, la presenza in natura di varie strutture geometriche quali la conchiglia del Nautilus pompilius (che forma una spirale logaritmica) e gli alveari esagonali formati dalle api, è sufficiente a suffragare l'importanza cosmica delle forme geometriche e matematiche.

Il simbolo è copiato dalla natura e la natura ha regole geometriche, matematiche e di armonia che non hanno bisogno di interpretazioni fantasiose.
Comunque all’interno di questo schema vengono individuati molti simboli, ognuno dei quali ha dei particolari significati, che vengono assunti dalle diverse culture.
Leonardo da Vinci studiò la figura del fiore della vita e le sue proprietà matematiche, da cui trasse la logica per la costruzione di figure geometriche, quali i solidi platonici, la sfera, un toro, oltre alla sezione aurea, ognuno dei quali riferibile al modello del Fiore della Vita.
 
Il Fiore della Vita si presenta come elemento decorativo della stele funeraria conservata nel museo di Assisi.